Il Congresso di Vienna
~ 1815 ~


Il Congresso di Vienna
in un dipinto di Jean-Baptiste Isabey (1767-1855)

Il Congresso di Vienna si tenne nella capitale dell'Impero degli Asburgo dal 1° di ottobre del 1814 al 9 giugno del 1815, cioè nove giorni prima della battaglia di Waterloo. Ad esso parteciparono tutte le principali nazioni europee, che si prefissarono come scopo principale il riassetto del continente dopo la fine dell'avventura napoleonica. Nei fatti si tentò di dare un assetto alle altre potenze, poichè i termini di pace con la Francia era già stati espressi nel precedente Trattato di Parigi il 30 maggio del 1814.

In pratica il Congresso di Vienna non si svolse mai realmente poichè non si riunì mai in una seduta plenaria e le discussioni avvennero in sessioni del tutto informali tra i rappresentanti delle grandi potenze. La Gran bretagna venne dapprima rappresentata dal proprio Ministro degli Esteri, il visconte di Castelreagh, che verso la fine del febbraio 1815 venne sostituito dal duca di Wellington, che a sua volta venne sostituito dal conte di Clancarty, qundo egli dovette recarsi ad affrontare Napoleone a Waterloo.

L'Austria era rappresentata dal Ministro degli Esteri principeKlemens von Metternich e dal suo delegato, il barone Wessenberg. La Prussia inviò il proprio cancelliere, principe Karl August von Hardenberg ed il diplomatico nonchè studioso di gran fama Wilhelm von Humboldt. La Francia del re Luigi XVIII inviò il Ministro degli Esteri Charles Maurice de Talleyrand-Perigord. Per quanto riguardava la Russia, sebbene la delegazione fosse formalmente guidata dal Ministro degli Esteri conte Nesselrode, a condurre le trattative fu l'Imperatore Alessandro I in prima persona.

All'inizio dei lavori, le quattro potenze vincitrici tentarono di escludere i Francesi da una partecipazione attiva ai negoziati, ma l'astuto plenipotenziario francese Talleyrand riuscì fin dalle prime settimane ad entrare nel vivo del dibattito. Poichè la maggior parte del lavoro congressuale venne svolta da quelle cinque potenze, salvo alcuni argomenti per discutere i quali vennero coinvolte anche la Spagna, il Portogallo, la Svezia e gli stati tedeschi di Hannover, Wurttemberg e Baviera, la maggior parte delle delegazioni non fu molto impegnata nel congresso: l'Imperatore d'Austria Francesco I, organizzò sontuosi intrattenimenti per mantenere occupati i rappresentanti di questi paesi. Le materie discusse nel corso dei lavori furono molteplici: solo la parte riguardante le perdite territoriali ai danni della Francia non venne discussa.

I confini francesi ritornarono infatti ad essere quelli precedenti alle conquiste napoleoniche. La maggior parte delle discussioni faceva riferimento principalmente a questioni polacche, tedesche e italiane. In generale venne aumentato a 39 in numero degli Stati appartenenti alla Confederazione Tedescasotto il controllo di Austria e Prussia. La questione sassone-polacca rappresentò l'argomento più dibattuto del Congresso: russi e prussiani proposero di consegnare la maggior parte dei territori austriaci e prussiani della Polonia alla Russia, che avrebbe poi provveduto a creare un regno polacco indipendente, in unione personale con la Russia e con lo Zar Alessandro I come re. In cambio di ciò, i prussiani avrebbero ottenuto l'intera Sassonia.

Austria, Francia e Impero Britannico non accolsero favorevolmente quella proposta e su suggerimento di Talleyrand, il 3 gennaio del 1815 siglarono un accordo segreto per impedire l'attuazione di tale progetto, che prevedeva come misura estrema la dichiarazione di guerra. Nonostante che nessuna di queste tre nazioni fosse pronta ad affrontare un nuovo conflitto, lo Zar Alessandro I decise di non forzare gli eventi così come pure la Prussia. Per questa loro saggia decisione, esse ricevettero: la Russia il Granducato di Varsavia, mentre la Prussia ottenne il Granducato di Poznan e quasi la metà del territorio della Sassonia. La rimanenza di quella regione venne nuovamente concessa al re di Sassonia Federico Augusto I.

I principali risultati del Congresso, se si escludono la ratifica della perdita da parte della Francia dei territori annessi tra il 1795 ed il 1810, stabilirono l'accrescimento della Russia che acquisì il possesso del Granducato di Varsavia, e della Prussia, che oltre ad annetterre ai propri domini il Granducato di Poznan ed una buona parte della Sassonia, acquisì anche la Westfalia e la Renania settentrionale. I rappresentanti al Congresso decisero inoltre numerosi altri mutamenti territoriali: la Norvegia venne trasferita dalla Danimarca alla Svezia; l'Austria ottenne il Lombardo-Veneto nel nord dell'Italia; in buona parte del centro-nord della Penisola vennero creati dei piccoli Stati retti da discendenti della famiglia degli Asburgo: il Granducato di Toscana, il Ducato di Modena ed il Ducato di Parma.

Il papa riottenne il controllo dello Stato Pontificio, mentre al Regno di Sardegna, che tornò in possesso di tutti i suoi territori, venne concessa l'annessione di tutti i territori della Repubblica di Genova. Nel sud dell'Italia, inizialmente si pensò di lasciare al suo posto il cognato di Napoleone, Gioacchino Murat, ma in seguito all'appoggio da questi fornito all'imperatore durante i Cento giorni, venne deposto e sul trono del Regno di Napoli, tornò il legittimo proprietario, il re Ferdinando IV di Borbone. Venne inoltre costituito un grande Regno delle Province Unite d'Olanda governato dal principe della Casa d'Orange, comprendente oltre alle vecchie Province Unite, anche i territori del sud dell'Olanda precedentemente controllati dall'Austria. Altri aggiustamenti meno importanti riguardarono dei guadagni territoriali da parte del regno di Hannover, che ottenne la Frisia orientale e altri territtori nel nord-ovest della Germania e da parte della Baviera, alla quale vennero concessi il Palatinato renano e alcuni territori della Franconia.

Inoltre il Ducato di Lauenburg venne trasferito dall'Hannover alla Danimarca, mentre la Pomerania svedese venne annessa alla Prussia. Il Trattato riconobbe inoltre i diritti portoghesi su Olivenza, ma essi vennero ignorati ed il territorio rimase sotto il controllo della Spagna. Il Congresso di Vienna sebbene si sia opposto alle aspirazioni nazionali ed abbia violato tutte le leggi della geopolitica, espresse anche dei principi giusti: decretò la soppressione della tratta degli schiavi negri, favorì la libera navigazione sui grandi fiumi internazionali quali il Danubio, il Reno e la Vistola ed infine garantì alla Svizzera una neutralità permanente.

Author: Paolo Gerolla

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Il Congresso di Vienna (wikipedia.org)
L'Europa del Congresso di Vienna.
Delegates to the Congress of Vienna of 1815.
Europe After the Congress of Vienna, 1815
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